Costi & Servizi

 

Listino prezzi

Listino prezzi Bed and Breakfast Santa Brigida


  Prezzo per camera a notte + colazione (*)      
Camera Matrimoniale 70 €      
Camera Tripla 90 €      
Camera Quadrupla 110 €      
Camera Matrimoniale ad uso singolo 45 €      
     
       
(*) Bambini fino a 3 anni gratis
(*) Nei periodi festivi ed estivi i prezzi potranno subire variazioni


ANIMALI NON AMMESSI
         


Incluso nel prezzo:

Pernottamento

Colazione sempre compresa nel prezzo

Parcheggio privato

Servizi Wi-Fi INCLUSI

Box coperto per moto e bici

 
CHECK-IN: dopo le ore 14.00
CHECK-OUT: entro le ore 10.30

Colazione

Il Bed and Breakfast Santa Brigida offre un abbondante colazione a buffet con i prodotti tipici locali:

Yogurt, formaggi, salumi, torte e marmellate caserccie, brioches fresche, biscotti, succhi, spremute, latte, caffè,..

Insomma una Colazione da leccarsi i Baffi!!!



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Camere

Tutte le camere del Bed and Breakfast sono munite di:

  • bagno privato
  • lenzuola e asciugamani
  • phon
  • cambio della biancheria per i soggiorni oltre i 2 giorni
  • parcheggio privato
  • saletta colazioni e servizio frigorifero a disposizione dei clienti
  • giardino soleggiato munito di tavolini e sedie a disposizione, con possibilità di fare colazione all'aperto


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Stanza del ritorno: Il nome di questa stanza deriva da un fatto accaduto nei primi anni di apertura del nostro Bed and Breakfast Santa Brigida quando in un weekend primaverile è arrivata una signora di Bergamo per soggiornare qualche giorno in montagna.

Dopo l’accoglienza consegniamo la camera alla Signora, ed appena apriamo la porta ecco che rimane impietrita un istante per poi cominciare a dire euforicamente “ non ci posso credere, non ci posso credere!!..”. Immediatamente si dirige alle tre travi (monaco)che sostengono il tetto lasciate in vista che arredano ed ornano la camera e inizia a raccontarci di quando era piccolina che la sua nonna la mandava a prendere il pane al forno sottostante. Ogni volta invece di comprare il pane e andare a casa, non resisteva alla tentazione di entrare nella stalla a vedere le mucche, per poi salire dalla piccola scala a pioli che portava nel fienile e fare la “Spigolza” (altalena), proprio ancorata su quei travoni dove Lei, Elisabetta e Gemma passavano ore e ore a dondolarsi. Quando si accorgeva che era tardi, salutava tutti frettolosamente, scendeva la scala in legno, entrava al forno prendeva il pane e via di corsa a casa. Perennemente faceva tardi ed ogni volta veniva sgridata dalla nonna, ma sapeva benissimo che anche il giorno dopo avrebbe tardato per lo stesso motivo.

Ogni anno Lei, verso la primavera, quando le giornate si scaldano e si allungano viene a fare qualche giorno qui, e ci racconta come vivevano, cosa facevano all’interno della corte; ed è proprio grazie a questo ritorno al passato, ritorno dei ricordi, ritorno a quel modo di vivere così povero ma allo stesso tempo così ricco di valori che abbiamo nominato questa stanza “Stanza del Ritorno”.

 


Stanza della Signora: In questa stanza durante i lavori di ristrutturazione è stato ritrovato in maniera del tutto casuale sotto la vecchia muratura di calce, un ritratto di donna . Questa figura femminile dipinta è probabilmente segno della realtà e del potere che gli abitanti di questa casa in passato avevano ; inoltre anche la corte stessa ed il portone in legno ornato da archi in tufo sono simbolo di forza e potere: una testimonianza, lasciata a noi a imperitura della memoria.


Stanza del Rossàl: Proprio tra queste quattro mura di questa camera, che sovrasta la zona del Monticello circa 2 secoli fa c'era il covo di un uomo chiamato Rossàl, per via del colore rossiccio della barba e dei capelli. Non frequentava la chiesa per questo infatti era evitato dai paesani e considerato una persona strana. Una sera tornando dalla solita caccia con un bel camoscio in spalla ad un tratto vide una bestia tozza con le corna che non aveva mai visto e impaurito da ciò tornò di corsa a casa e cercando di non pensare a quello che gli era accaduto si coricò. La mattina seguente un anziano signore, passando davanti a questo portone vedendolo stranamente spalancato, entrò e trovò il Rossàl morto, corse fuori a gridare «correte correte è morto il Rossàl». La sera quattro giovani, per pia usanza di carità cristiana vegliarono il morto, ma, a mezzanotte le lampade a olio che avevano acceso si spensero e una volta riaccese con pauroso stupore non trovarono più il corpo del morto. Il diavolo era venuto a prendersi il Rossàl perché non santificava la festa. Ecco perché gli abitanti di Carale vennero soprannominati Rossài (Rossi) non perché avevano i capelli rossi ma per il fatto che molti saltavano la Messa domenicale.